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Superare il gender gap è possibile. Intervista a Lucia Disabato

Differenze salariali, stereotipi e non solo: le difficoltà che una donna incontra nel corso della propria carriera lavorativa sono molteplici. Nonostante ciò, a volte sembra possibile riuscire ad infrangere il “tetto di cristallo”. A parlarne il presidente della Cooperativa Ariete, Lucia Disabato.

Una donna al vertice della governance di Ariete. Cosa significa questo?

«Essere donna e ricoprire un ruolo apicale all’interno di una organizzazione, in un periodo storico come il nostro che spesso stenta ancora a riconoscere i valori e la forza del sesso femminile (è sufficiente citare la rivoluzione in corso in Iran), vuol dire aver fatto un passo in più verso il raggiungimento della parità di genere in ambito lavorativo e non solo in cui Ariete crede fortemente. Ne è la prova la presenza nel CdA di un’altra donna oltre me, Annapaola Arbore e l’alta percentuale di donne assunte pari al 56,94% (dato aggiornato al 31 dicembre 2022). È una strada ancora intricata e piena di ostacoli quella da percorrere in direzione della effettiva emancipazione femminile, ma nulla è davvero irraggiungibile».

L’obiettivo 5 dell’Agenda 2030 prevede il raggiungimento dell’uguaglianza di genere e l’autodeterminazione di tutte le donne e ragazze. Ci sono progetti o sfide per il futuro della Cooperativa che a suo avviso contribuiranno al raggiungimento di questo obiettivo e alla tutela delle lavoratrici stesse?

«Nella Cooperativa l’attenzione sul fronte dell’occupazione femminile e delle politiche di welfare, in un’ottica di pari opportunità intese come assenza di distinzione, di linee di demarcazione, di disparità di trattamento tra uomo e donna, è da sempre molto alta. A dimostrazione di ciò abbiamo recentemente ottenuto la certificazione a supporto dell’empowerment femminile (UNI/PdR 125:2022). Tra le misure adottate e che continueremo a promuovere anche per garantire il work life balance c’è ad esempio l’aumento della flessibilità degli orari di lavoro o il parents program, ossia un programma di supporto alla maternità. Il nostro obiettivo è quello di provare a rafforzare il più possibile la rete di servizi che gravitano attorno al mondo femminile».

Quali sono le ricadute sui lavoratori di un ambiente che promuove la gender equality?

«Tutti noi affrontiamo quotidianamente delle sfide. Per superarle credo sia fondamentale puntare sulla cooperazione dando importanza prioritaria, dunque, al valore dell’insieme. Attivare in ambito lavorativo politiche aziendali volte al superamento delle discriminazioni di genere tramite anche il mescolamento delle competenze crea inevitabilmente occasioni di crescita e sviluppo».

Quale messaggio sente di dare alle donne che fanno parte della Cooperativa, in riferimento a questa tematica sempre così attuale?

«Superare il gender gap non è solo un diritto umano fondamentale, ma una condizione imprescindibile per essere parte di un mondo sostenibile e sereno. Alle donne che lavorano con me, ma anche a tutte quelle che mi stanno accanto ogni giorno, dico di non arrendersi, non derogare mai ai propri ideali e far valere sempre i propri diritti».

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